Flessibilità: l’asso nella manica per un mondo del tessile digitalizzato.

Il mercato del tessile è uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento legato soprattutto alla generazione di rifiuti. Per arginare questo problema la digitalizzazione dell’industria è l’unica soluzione. Paolo Crespi, Commercial Director di Epson Como, ha affrontato l’argomento in un’intervista rilasciata durante la fiera ITMA.

Confermatasi da anni come azienda leader nel settore, Epson si dimostra all’avanguardia nella tecnologia dell’imaging digitale: la produzione di videoproiettori, stampanti, scanner e inchiostri è incentrata sulla sostenibilità e sull’eccezionale qualità dei prodotti.

In occasione di ITMA 2023, la più importante fiera del settore, Paolo Crespi, Commercial Director di Epson Como, ha rilasciato un’intervista in cui ha condiviso i principali valori dell’azienda, veicolando un messaggio di grande positività per un futuro orientato verso la digitalizzazione del settore tessile.

L’importanza di restare al passo con le norme vigenti ha spinto Epson a sviluppare nuove tecnologie che possano limitare l’uso di materie prime e la produzione di scarti tessili: in oltre vent’anni dall’introduzione della tecnologia di stampa Epson, l’azienda non si è fermata alla riduzione degli sprechi, ma ha deciso di proseguire con lungimiranza verso nuovi progetti.

“Flessibilità”, è la parola d’ordine che Crespi ha tenuto a ribadire durante l’intervista: senza flessibilità l’innovazione risulta impossibile. Una macchina flessibile è in grado di ridurre l’impiego ingente di materiali, ottimizzare i tempi e accentrare la produzione evitando l’acquisto di macchinari diversi per ottenere risultati molteplici.

Il grande vanto di Epson è di aver creato macchine capaci di ridurre al minimo indispensabile il processo di stampa, unificando i diversi passaggi: a partire dalla ML-13000, l’unità di stampa più piccola di casa Epson, le macchine di ultima generazione sono in possesso di testine dedicate al pre- e post-trattamento, così che i tessuti non necessitino di altri macchinari dedicati.

A seconda delle loro dimensioni, le stampanti sono indicate per differenti realtà: un maggior numero di testine, proporzionali alla grandezza della macchina, la renderanno di conseguenza più adeguata a progetti di maggiore ampiezza e contesti semi industriali o industriali.

Alcune tra le stampanti Monna Lisa per uso industriale, quali la ML-32000, possono essere utilizzate per stampare due tessuti affiancati all’interno della stessa macchina, così da ottimizzare i tempi di lavoro.

Interrogato sulla possibile futura espansione del mercato, Paolo Crespi ha condiviso poi la sua opinione riguardo le grandi potenzialità di Nord Africa o Medio Oriente: questi paesi in continua crescita, come ad esempio Turchia, Tunisia ed Egitto, possiedono già un gran numero di macchinari dedicati alla stampa su tessuto, e sono un ottimo terreno per diffondere il processo di digitalizzazione fuori dall’Europa.
La prontezza e lungimiranza nel prevedere la crescita economica con conseguente maggiore possibilità di investimenti da parte di questi paesi, è una caratteristica imprescindibile per Epson che, per non trovarsi mai impreparata, investe da sempre nella ricerca di laboratorio, così da ottenere nuovi prodotti, tecnologie avanzate e al passo con i tempi.

Si stima che quasi l’80% delle aziende italiane nel settore tessile siano ormai passate alla stampa digitale, e il Commercial Director di Epson Como si augura di vedere una tendenza crescente nei prossimi anni poiché, se così non fosse, la situazione globale inerente il benessere ambientale sarebbe da ritenersi irreversibile.

Paolo Crespi ha infine affermato “you can’t stop technology”, (“non si può fermare la tecnologia”), per ribadire quanto il cambiamento tecnologico sia il motore di ogni settore poiché, grazie a esso, è possibile migliorarsi e creare un ambiente sicuro per chi lo vive.